I manifesti politici sono, assieme al comizio, una delle forme più antiche e tradizionali della comunicazione politica ed elettorale.
A partire dai manifesti realizzati dagli uffici grafici dei partiti per le elezioni degli anni ‘50 e ‘60 i formati e gli stili dei manifesti politico-elettorali italiani sono andati evolvendosi nel tempo, facendo propri i linguaggi grafici, il vocabolario iconografico e i registri comunicativi della comunicazione pubblicitaria e commerciale.
Il progressivo affievolirsi della componente ideologica si è riflesso anche sui manifesti politici che, parallelamente al procedere della personalizzazione della politica, si sono sempre più concentrati sulla figura e l’immagine del leader politico e dei candidati.
L’archivio degli Spot Politici raccoglie i manifesti politici prodotti in occasione delle principali competizioni elettorali e appuntamenti politico-istituzionale a partire dal 1993 e 1994, due date che grazie anche all’introduzione di nuovi sistemi elettorali tanto per le elezioni amminsitrative, quanto per le politiche, segnano l’ingresso dell’Italia nella cosiddetta Seconda Repubblica, caratterizzata da nuovi modelli e formati comunicativi.
In questo arco di tempo un momento importante per la storia del manifesto politico è rappresentato dalla campagna elettorale del 2001 che ha segnato un grande ritorno di questo strumentoi, nel modello commerciale e maxiformato 6x3.
Le elezioni politiche del 2013 e, soprattutto, del 2018 sono state caratterizzate da un bassissimo ricorso al manifesto politico che di fato non ha più rappresentato, come ancora solo pochi anni prima, il principale strumento della propaganda elettorale.
Alla base di questo decadimento del manifesto vi sono da un lato la concorrenza di strumenti e canali più rapidi e immediati, offerti dalla rete, che hanno drasticamente ridefinito tempistiche e logiche delle campagne elettorali e della comunicazione politica. Dall’altro la riduzione dei budget e delle disponibilità economiche dei partiti in conseguenza dei tagli dei finanziamenti e dei rimborsi pubblici.
Per quanto molto differenti per logiche produttive e caratteristiche formali e comunicative, le webcard si presentano come l’adattamento dei manifesti nel suovo ambiente digitale. Vedi la sezione Social